Ciao a tutte care mamme, di sicuro anche voi arrivate alla soglia dei due anni dei vostri bimbi, vi sarete chieste: " Quante parole devono dire a 2 anni? Ce lo siamo chiesto tutte prima o poi. Sia le mamme di bimbi molto precoci e loquaci che quelle di bimbi più riservati e taciturni. Secondo gli scienziati 'Mamma', 'papà', 'latte', 'cane' e 'biscotto', sono solo alcune delle 25 parole che ogni bambino dovrebbe utilizzare all'età di 2 anni. In generale, sono parole che riguardano giocattoli, cibo, animali e naturalmente la propria famiglia.
Da una ricerca è emerso che il bambino medio conosce 150 parole, ma punteggi che vanno da 75 a 225 sono da considerarsi normali. Il campanello d'allarme dovrebbe suonare già quando il bambino usa solo 50 o meno parole. Secondo una ricerca condotta presso l’Università di Stanford, che ha preso in considerazione un gruppo di bambini, osservandoli per parecchi anni, "parlare ai neonati avrebbe un grande impatto sul loro sviluppo cognitivo e linguistico, al punto che questi benefici sarebbero durevoli nel tempo e migliorerebbero anche le performance scolastiche a sei anni" ; Come spiega Anne Fernald, coordinatrice della ricerca. La lentezza con cui un bambino, impara queste parole e il fatto che ogni bambino ha i suoi tempi, certo è da tenere in conto. Ma se il bambino presenta grosse difficoltà a due anni e mezzo d'età, gli scienziati consigliano una terapia del linguaggio che non dovrebbe essere rimandata oltre i 3 anni d'età. Secondo gli studi fino al 20 per cento dei bambini di 2 anni sono rimasti indietro nell'imparare a parlare rispetto ai coetanei. Di questi, quasi la metà è suscettibile di uno sviluppo tardivo che sarà recuperato un po' più avanti. Ma in altri casi, il bambino avrà problemi anche in seguito. Un vocabolario troppo ridotto a due anni d'età, infatti, può anche essere un segnale di altri problemi, compresa la dislessia!
Insomma, parrebbe che i figli di genitori che hanno parlato con loro sin da neonati – semplicemente nello svolgimento di semplici azioni quotidiane come vestirli, nutrirli o coccolandoli e leggendo loro una storia al giorno– abbiano enormi vantaggi una volta raggiunta l’età scolare.
Vi racconto queste cose perché voglio dire a tutte le mamme come me che non è tanto il numero delle parole che deve preoccuparvi, ma tutti quei piccoli segnali che possono esserci, e che non vanno trascurati e possono davvero cambiare tutto, se non presi n tempo.. I segnali di cui sto parlando sono: l'assenza di altre forme di comunicazione, disinteresse per suoni e rumori..che potrebbero indicare un problema ben più grave del ritardo nello sviluppo del linguaggio. Se tutto ciò non lo osservate, non c'è nulla di cui preoccuparsi, il vostro bimbo è solo lento nell'apprendimento!
Credetemi, parlo anche per esperienza personale, oggi si preferisce affermare che "ognuno ha bisogno dei propri tempi", ma non è sempre così! Se avessi dovuto dar retta a tutti quelli che mi hanno detto così, oggi il mio bimbo, non parlerebbe e continuerebbe a sentirsi dire dagli amichetti: "Che dici? non ti si capisce!?"
A volte, com' è capitato, da un giorno all'altro iniziano a parlare..Altre volte hanno un apprendimento lento e imparano poco alla volta. Nel caso del mio bambino occorreva invece una aiuto da una logopedista. per altri ancora il ritardo del linguaggio è voluto dire Autismo.
Penso da mamma e da educatrice che sia importante, anzi, fondamentale, approfondire richiedendo una diagnosi precoce, ma non bisogna neppure allarmarsi perché un bimbo a 2 anni non pronuncia quelle 25 parole. Il mestiere dell'educatore e quindi del genitore è difficile, lo dicono tutti, perché bisogna essere buoni e onesti osservatori e non è per niente semplice, visto che si tratta dei nostri bimbi!
Perciò eccomi qui a suggerirvi di fare un bel respiro e un passo indietro e con l'aiuto delle figure di riferimento all'asilo o a scuola, osservate e ascoltateli bene! Qui di seguito trovate questo elenco di paroline per verificare o tener d'occhio la situazione.. E se notate qualcosa che non va, ricordatevi che una diagnosi precoce può fare la differenza, parola di Tata Sarina.
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